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venerdì 17 febbraio 2012

LEGGO E VOLENTIERI GIRO..
Selezioni Paperblog Scuola

Stop ai libri di testo cartacei, la scuola si scopre digitale

Stop ai libri di testo cartacei nelle scuole di ogni ordine e grado. Lo stabilisce la circolare n. 18 del 9 febbraio diramata dal Ministero dell'Istruzione ai dirigenti... Leggere il seguito

mercoledì 15 febbraio 2012

mercoledì 8 febbraio 2012

OGNI TANTO E' BENE RICORDARSI CHE...

L’effetto pigmalione: e per i dislessici?

Creato il 06 febbraio 2012 da Rossellagrenci
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Lo studio che vi riporto è una dimostrazione di come le aspettative influiscono fortemente sul comportamento delle persone, in positivo o in negativo. Leggete qui:

L’équipe guidata dal ricercatore americano Robert Rosenthal ideò un esperimento nell’ambito della psicologia sociale, sottoponendo un gruppo di alunni di una scuola elementare californiana ad un test di intelligenza. Successivamente selezionò, in modo casuale e senza rispettare l’esito e la graduatoria del test, un numero ristretto di bambini e informò gli insegnanti che si trattava di alunni molto intelligenti.
Rosenthal, dopo un anno, ripassò nella scuola, e verificò che i suoi selezionati, seppur scelti casualmente, avevano confermato in pieno le sue previsioni migliorando notevolmente il proprio rendimento scolastico fino a divenire i migliori della classe.
Questo effetto, in questo caso benefico, si avverò grazie all’influenza positiva degli insegnanti che riuscirono a stimolare negli alunni segnalati da Rosenthal una viva passione e un forte interesse per gli studi.
“L’effetto Pigmalione” può manifestarsi non solamente nell’ambito scolastico, ma anche in altri contesti, come in quello lavorativo nel rapporto fra capi e dipendenti oppure in quello familiare nelle relazioni fra genitori e figli e in tutti quei contesti dove si sviluppino rapporti sociali. Quindi le aspettative possono condizionare la qualità delle relazioni interpersonali e il rendimento dei soggetti.
Risulta evidente quanto possa influenzare, positivamente o negativamente, il giudizio di valutazione distorto formulato da un superiore nei confronti di un dipendente. Questo riporta Wikipedia.

Anche se non dichiarate apertamente le aspettative che si hanno avete nei confronti dei bambini, ogni giorno, in base a come ci comportiamo e a come parliamo, i bambini si creeranno un’immagine di cosa pensate di loro che li porterà a comportarsi in modo da adeguarsi all’immagine che gli forniamo di loro stessi.
Penso che possiate ben capire nel caso dei bambini dislessici come possa essere condizionante se gli insegnanti credono che non possanno farcela. Al contrario: se un insegnante è convinto che quel bambino è “speciale”, intelligente e che potrà farcela nonostante le sue difficoltà di apprendimento, allora quel bambino avrà degli ottimi risultati a scuola.
Questo è valido per tutto, naturalmente, non solo a scuola… Da rifletterci  bene!
PS: la leggenda narra che Pigmalione, re di Cipro, che si era innamorato della statua di Afrodite al punto di crederla vera ed immaginare di potersi ricongiungere ad essa.



lunedì 6 febbraio 2012

TEMPO DI PAGELLE...


E QUELLI CHE A CASA NON HANNO NESSUNO  CHE LI AIUTA??


MEDIA MATEMATICA O VOTO FORMATIVO EDUCATIVO ALLA PRIMARIA??

  Ogni lingua ha la sua dislessia
  • Creato il 03 febbraio 2012 da Rossellagrenci
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    Il libro di Maryanne Wolf Proust e il Calamaro riporta ad ampio raggio tutte le ricercge degli ultimi anni sulla dislessia, anche quelli comparativi interlinguistici, cioè comparando lingue diverse. Molto interessante sono le conclusioni riguardo a come gli aspetti salienti di un sistema di scrittura influiscano sulla dislessia.
    Ad esempio: nelle lingue meno regolari come l’inglese e il francese, la dislessia si manifesta con difficoltà legate alla consapevolezza fonemica ed è caratterizzata da un’inesatta decodifica. Invece, in lingue come il tedesco, ortograficamente trasparente, questa abilità avrà un ruolo meno importante.
    Nelle lingue più trasparenti, come l’italiano, lo spagnolo, il greco e l’olandese, il bambino dislessico mostra meno problemi nel decodificare le parole e più problemi nel leggere i testi in modo fluido e con buona comprensione. Così anche come nel caso di un bambino cinese o giapponese le difficoltà di lettura si esprimeranno in altri modi.
    Come potete comprendere, la lingua è una variabile che influenza notevolmente la dislessia e che la differenzia. In tal modo diversi saranno i sintomi predittori nei bambini più piccoli, legati anch’essi alle particolarità della lingua di appartenenza.